Le obiezioni che i recruiters sentono in maniera ricorrente sono queste due:
non sono su facebook, su linkedin ecc. perchè non mi va, oppure perchè “non sono social”.

La prima considerazione da fare è che in rete in ogni caso ci sarà traccia di voi: sei proprio certo di non essere in nessuna foto che qualche tuo amico ha pubblicato on line? Magari durante qualche evento particolare, magari tuo cugino a Natale ecc.
La seconda considerazione è che in maniera razionale è utile riconoscere come per il lavoro questi strumenti siano, non indispensabili, ma utili.
Per fare passare questo messaggio riportiamo una serie di domande ed affermazioni su cui riflettere

Nella mente dei recruiters

Se non c’è su un social forse non è al passo con i tempi.
Se non c’è su un social forse c’è con un nome non reale, perché?
Se non c’è su un social forse non ha dimestichezza con la tecnologia.
Se non c’è su un social forse ha un atteggiamento ostile verso il nuovo e il cambiamento.
Se non c’è su un social forse ha timore a mostrare qualcosa di sé.

Chiaramente non è necessario essere ovunque, queste riflessioni valgono per chi non è trovabile da nessuna parte.
Chiaramente è un pensiero e i recruiter sanno andare oltre alle prime domande e sanno cercare le risposte perchè non sempre l’abito fa il monaco.

C'è un però

Il tempo è poco e chi è alla ricerca di lavoro vorrebbe farsi notare velocemente e farsi scegliere, quindi perchè non fare trovare le migliori informazioni su di noi?

Un consiglio per la #ZERODISTANZA

Ogni social offre la possibilità di impostare restrizioni alla privacy per non rendere visibile a chiunque le informazioni condivise, le foto, i post: informatevi e utilizzatele per rendere pubblico il meglio e solo ciò che è propedeutico alla vostra job mission.