Non si arresta la crescita del numero dei percettori del reddito di cittadinanza (Rdc).
Secondo i dati dell’Osservatorio Inps aggiornato a luglio – usciti ieri 24 agosto 2021 - basato sulle domande trasmesse all’Istituto dai Caf, dai patronati e dalle Poste Italiane, con l’incremento del 2,1% rispetto allo stock registrato a giugno la soglia dei 3 milioni che era ormai prossima è stata già oltrepassata (3.071.475) se si considerano anche i percettori della pensione di cittadinanza.
Qualche informazione
L'importo mensile medio del reddito di cittadinanza è 578,67 euro per nucleo.
I nuclei familiari che hanno presentato una domanda di reddito o pensione di cittadinanza all’Inps nel 2021 sono risultati 849.200.
Le nostre riflessioni
Regala un pesce e sfamerai un uomo per un giorno, insegnagli a pescare e lo sazierai a vita.
Ecco in questo antico proverbio si racchiude l’eterno contrasto tra politiche passive e politiche attive del lavoro. Forse la via giusta sarebbe regala un pesce, altrimenti muore di fame, ma unitamente insegnagli a pescare.
Uno strumento utile a trasformare la misura di politica passiva del reddito di cittadinanza in misura di politica attiva è nello strumento dell'assegno di ricollocazione.
Ogni destinatario di reddito di cittadinanza (RdC) può divenire un soggetto “interessante” per il mercato del lavoro se riqualificato in virtù delle esigenze del mercato.
L'assegno di ricollocazione (ADR)
L’assegnatario del RdC, una volta profilato diventa destinatario di assegno di ricollocazione (ADR) e quindi deve scegliere obbligatoriamente una APL, o lo stesso CPI, per un aiuto nella ricerca dell’impiego. Il passaggio sarebbe obbligatorio pena la perdita del sussidio.